La storica azienda tessile italiana punta sulla stampa digitale di produzione per arricchire le proprie collezioni. L’obiettivo? Aprire nuovi mercati ed espandere la presenza all’estero.

Gruppo Gabel è un’eccellenza tessile italiana specializzata nel settore della biancheria per la casa. Con il quartier generale ubicato a Rovellasca, nel cuore del distretto tessile comasco, e altre due sedi – una produttiva a Buglio in Monte (Sondrio) e una logistica a Nova Milanese (Milano), l’azienda segue internamente l’intera filiera di produzione. Sul mercato è presente con quattro marchi di proprietà – Gabel 1957, Somma 1867, Pretti e Vallesusa Casa – e due licenze a livello internazionale, Twinset (area moda) e Trudi (area scolare e prescolare). Da otto a dieci sono le collezioni lanciate ogni mese e decine di migliaia gli articoli trattati: “Siamo una tipica realtà familiare italiana, ben radicata nel territorio di appartenenza”, racconta Michele Moltrasio, presidente e amministratore delegato di Gruppo Gabel. “Nel tempo abbiamo costruito un sistema di valori che ci caratterizza e che è alla base di ogni decisione strategica e produttiva”. Deriva da qui anche il recente investimento nella stampa digitale di produzione, una mossa volta a garantire la qualità del prodotto e ad aprire nuovi mercati.

Dalle origini a oggi, una strategia votata all’eccellenza

Gruppo Gabel nacque nel 1957 su iniziativa di Giuseppe Moltrasio. “Mio padre fondò l’azienda senza avere un background industriale e dovette confrontarsi con uno scenario altamente competitivo, fatto di player del calibro di Bassetti, Bellora, Somma, già presenti da decenni sul mercato. Per riuscire a posizionare il proprio brand, scelse la strada della qualità: distinguersi con un prodotto di alta gamma, puntando su un gusto diverso e su standard produttivi superiori”, racconta Michele Moltrasio. Per conseguire questo obiettivo di qualità, il management si focalizzò sulla gestione e sul controllo dell’intera filiera produttiva, una strategia che ha portato Gruppo Gabel ad affermarsi quale unica realtà verticale specializzata nella produzione di biancheria per la casa a livello europeo: “Lo scenario con cui ci confrontiamo oggi è completamente cambiato: i nostri concorrenti sono le multinazionali come Ikea, Zara, Maison du Monde e la grande distribuzione, realtà che non producono, ma importano, e che basano il proprio modello di business sulla potenza economica e finanziaria e su una distribuzione mondiale. La forza della nostra azienda verte sulla capacità di concepire, ideare, sviluppare e produrre le collezioni internamente, in ottica Made in Italy e con un sistema di valori di carattere etico, sociale e ambientale che è stato riconfermato e rinforzato nel tempo”. Attualmente, Gruppo Gabel vanta un fatturato di circa 60 milioni di euro e 400 dipendenti, la metà dei quali impiegata nei 40 punti vendita situati in tutta Italia e l’altra metà presso gli stabilimenti e gli uffici. Il mercato domestico è dominante – 92-95% – mentre l’espansione verso l’estero rappresenta uno degli obiettivi dell’azienda, che si concentra su tre aree: Stati Uniti e Canada, Far East (Giappone, Cina, Corea, Singapore, Taiwan) e Penisola Arabica e Medioriente.

L’evoluzione della stamperia

“Siamo un’azienda verticale e una delle nostre peculiarità è proprio la stamperia, che lavora quasi esclusivamente per i brand del nostro gruppo”, spiega Moltrasio. Gli investimenti in attrezzature di stampa sono stati importanti e continui e oggi Gruppo Gabel conta su un parco macchine diversificato e molto produttivo. Il reparto di stampa tradizionale è equipaggiato con due rotative a 16 colori con mansarda di EFI Reggiani (installate nel 2000 e nel 2006), destinate alla produzione di grandi volumi per commesse legate a collezioni con disegni più semplici e con un limitato numero di colori. Il reparto di stampa digitale, recentemente rinnovato, ospita due soluzioni: il sistema di stampa a getto di inchiostro Ichinose, acquistato circa sette anni fa, viene utilizzato esclusivamente per la campionatura, mentre il sistema di stampa Durst Alpha 330, installato nell’estate 2017, è destinato alla produzione vera e propria. “Abbiamo scelto la stampa digitale di produzione per sostituire un sistema mano-macchina per la stampa piazzata che, pur offrendo una qualità molto elevata, poneva troppi limiti in ambito creativo ed era divenuto antieconomico. La stampa inkjet ha ormai raggiunto livelli qualitativi molto elevati, offre possibilità infinite in termini di disegni e grande flessibilità nella gestione dei volumi delle commesse”. Il sistema Alpha 330 di Durst di Gruppo Gabel utilizza l’inchiostro a pigmento eco-compatibile Durst One-Step Greentex P, basato sulla tecnologia Durst Water Technology, e il processo non richiede pre e post trattamento dei tessuti. “Quella del pigmento è stata per noi una scelta naturale perché, occupandoci di biancheria per la casa, abbiamo sempre stampato con questa chimica e disponiamo di tutte le attrezzature di finissaggio necessarie”, aggiunge Moltrasio. “Il pigmento di Durst ci ha convinto per la qualità e per le solidità molto elevate – che nulla hanno da invidiare a quelle degli inchiostri reattivi. Il sistema nel suo complesso garantisce maggiore efficienza e migliori prestazioni rispetto ad altre soluzioni che abbiamo preso in considerazione”. A un anno di distanza dall’investimento, la stampa digitale rappresenta il 10% della capacità produttiva complessiva dell’azienda e le prospettive sono molto promettenti – il management punta a raggiungere il 30% entro i prossimi cinque anni. “Il mercato ci riconosce la migliore qualità dei prodotti e, da parte nostra, stiamo lavorando per sfruttare al meglio le potenzialità di questa tecnologia con l’obiettivo di intercettare la domanda e aprire nuovi mercati. I segmenti su cui ci stiamo muovendo sono diversi: l’ambito della stampa tessile on demand, attraverso il nostro website che consente di ordinare articoli personalizzati; i mercati esteri, sui quali puntiamo a espanderci grazie alla flessibilità del digitale, che ci consentirà di soddisfare le diverse specifiche nazionali in termini di formati e di disegni, nei quantitativi necessari; la stampa conto terzi”. E c’è un altro dettaglio che non va trascurato: il reparto digitale di Gruppo Gabel è stato progettato e predisposto per ospitare un secondo sistema di stampa digitale di produzione: “Siamo convinti della bontà della scelta di puntare sulla stampa inkjet e, non appena i volumi di produzione lo permetteranno, affronteremo un nuovo investimento in questo ambito”.

Un sistema di valori

Quello di Gruppo Gabel è un modo di fare impresa fondato su solidi valori etici, sociali e ambientali. Il forte senso di appartenenza al territorio è alla base della policy ambientale adottata dall’azienda, che va ben al di là degli obblighi stabiliti dalla legge: oltre al rispetto delle normative ambientali vigenti, Gruppo Gabel si impegna a utilizzare esclusivamente energia proveniente da fonti rinnovabili certificate e per una delle sedi produttive – quella di Gorizia – impiega energia autoprodotta dalla centrale elettrica di proprietà. La vocazione alla qualità totale dei prodotti e dei processi è testimoniata anche dall’attenzione alle persone e agli ambienti di lavoro, e dall’impiego di materie prime prive di sostanza nocive. “Abbiamo creato un sistema di valori aziendali che, a mio avviso, rappresenta il Made in Italy più autentico. E che contribuisce a contraddistinguere i nostri marchi: con le nostre collezioni vogliamo intercettare un pubblico consapevole, che non si limiti a valutare il fattore prezzo, ma si interessi delle caratteristiche del prodotto e riesca a cogliere la portata e i valori di chi lo produce”, conclude Moltrasio.