Nelle ultime settimane molte aziende italiane legate alla filiera tessile hanno attuato una rapida riconversione della produzione per far fronte all’emergenza sanitaria e contenere il contagio. Tra queste figurano anche fornitori di materie prime come Manifattura Italiana Cucirini (MIC), con sede a Vallese di Oppeano, provincia di Verona, che ha creato uno stock speciale di filo cucirino adatto alla produzione di mascherine, camici e Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).

L’iniziativa di MIC nasce dal susseguirsi di richieste pervenute da parte di clienti e laboratori di manifattura. ‹‹In seguito alle disposizioni regionali sull’obbligo di indossare la mascherina, i nostri clienti hanno riscontrato un ulteriore incremento della domanda di mascherine chirurgiche. Abbiamo quindi inoltrato richiesta alla Prefettura per poter riprendere la produzione, in quanto attori complementari della filiera – spiega Tommaso Cumerlato, direttore commerciale e socio di Manifattura Italiana Cucirini – Abbiamo ripreso le attività, soltanto per quel che riguarda la realizzazione di filato destinato alla produzione di mascherine e camici, mettendo in atto tutte le misure necessarie a garantire la protezione dei dipendenti, operando per quel che possibile in smart working e organizzando la produzione su più turni››.

Attiva dal 1911, Manifattura Italiana Cucirini si è specializzata inizialmente nel settore della confezione di jeans e abbigliamento casual, per poi allargare il proprio bacino di interesse e competenze all’interno comparto moda e settori affini come calzaturiero, pelletteria, arredo. Tra i clienti di MIC ci sono anche aziende produttrici di abbigliamento intimo e capi di abbigliamento per neonati, già normalmente sottoposti a stringenti operazioni di controllo. Sostenibilità e sicurezza sono valori fondanti per l’azienda veronese, che opera per offrire prodotti biodegradabili, riciclabili ed ecocompatibili, come Leaf, BioCotton e PET. ‹‹Il filato classico viene normalmente sanificato dai produttori dopo le operazioni di confezionamento – spiega Cumerlato – Al momento, stiamo mettendo a punto un nuovo trattamento antibatterico per garantire un prodotto ancora più sicuro, sia agli operatori che agli utilizzatori finali.››