L’impatto della comparsa della tecnologia a getto di inchiostro sul settore del textile printing non ha riguardato soltanto gli ambiti dell’abbigliamento e dell’home décor. Un settore in forte crescita è quello del tessile per adv e comunicazione visiva, che vede aggiungersi al soft signage più tradizionale nuove e innovative applicazioni, sia outdoor sia indoor. Partito a rilento, questo fenomeno sta oggi prendendo piede velocemente, grazie soprattutto allo sviluppo mirato di tecnologie ad hoc che facilitano il processo di adozione da parte dei print service provider. Abbiamo raccolto l’opinione dei principali fornitori di tecnologia su questa ennesima trasformazione del digital textile printing.

 

Stampa tessile è…

tutto ciò che viene stampato su tessuto. In altre parole, le applicazioni che attengono al mondo del textile spaziano tra i settori più svariati e comportano requisiti tecnici e tecnologici molto diversi. Con l’avvento della stampa tessile digitale e l’evoluzione della tecnologia inkjet nel corso degli ultimi vent’anni, le carte si sono ulteriormente mischiate. Se l’exploit dell’abbigliamento e della moda è stato sotto i riflettori dell’universo della stampa su tessuto – con il boom della fast fashion e dello sportswear – vi sono altri comparti interessati dal cambiamento sia in ambito di produzione sia in ambito di applicazioni. A essere in crescita è, in particolare, l’utilizzo del tessuto stampato nel mondo della comunicazione visiva e promozionale: accanto alle applicazioni più tradizionali del soft signage – banner, display, flag – aumentano applicazioni quali rivestimenti di edifici, postazioni/installazioni retroilluminate, allestimenti di vetrine e di punti vendita, ambientazioni in retail e pop. Del resto, laddove sono richiesti specifici requisiti di retroilluminazione o illuminazione frontale, visualizzazione diurna o notturna di un cartellone pubblicitario o effetti tipo drappeggio, a offrire la risposta più efficace in termini di prestazioni è proprio il tessuto.

Attenti a cogliere ogni opportunità del mercato, i fornitori di tecnologia hanno sviluppato, negli ultimi anni, soluzioni sempre più performanti per la stampa su tessuto nell’ambito delle attività di comunicazione visiva e di promozione indoor e outdoor. Tuttavia, il processo di adozione di questa tecnologia è partito a rilento – un fenomeno dovuto, probabilmente, alla complessità del processo di stampa percepita dai print service provider. E se, di fatto, il passaggio all’utilizzo della tecnologia di sublimazione del tessuto richiede una fase di apprendimento, attualmente le aziende di stampa ne hanno colto il potenziale non solo nella cartellonistica, ma anche per applicazioni di nicchia indoor e outdoor e ciò ha dato una svolta al processo di adozione di questa tecnologia. Basta osservare la quantità di bandiere, banner, espositori, cornici, allestimenti fieristici oppure legati a manifestazioni sportive e aziendali, in varie forme e misure, per farsi un’idea dei livelli di consumo del tessuto e per capire l’importanza che questo materiale ha raggiunto nel mercato dell’adv.

Del resto, i vantaggi legati all’utilizzo del tessuto sono diversi: il materiale è più leggero e maneggevole e, di conseguenza, più facilmente gestibile sia prima che dopo il processo di stampa, e tutte le operazioni di logistica, consegna e installazione risultano più immediate. Leggero e resistente, il tessuto elimina gran parte dei problemi di trasporto legati alla sostituzione dei cartelloni spediti direttamente in loco. E, a proposito di sostituzione, quando il tessuto stampato è abbinato a un sistema di intelaiatura è possibile scambiare con semplicità numerose applicazioni, senza dover necessariamente ricorrere ai servizi di un installatore, e ciò amplia la possibilità di sostituzione della grafica e dei layout.

Quali sono i tessuti più utilizzati in questo ambito? Sicuramente il poliestere, materiale sintetico che garantisce una grande resistenza meccanica e che consente di stampare in sublimazione – la tecnologia di stampa più utilizzata nel settore dell’adv e comunicazione. La tessitura dei tessuti destinati alla comunicazione può essere fatta con telai a maglia (lineare o circolare) o, per gli articoli molto tecnici, con telai ortogonali (più conosciuti come telai a navetta). Le caratteristiche tecniche richieste variano in funzione dell’utilizzo finale. Per le bandiere, oltre al peso leggero è importante avere un’ottima ‘bifaccialità’, in modo che il disegno sia ben visibile da entrambi i lati. Per applicazioni tecniche come le pareti occorre invece una buona copertura per evitare antipatiche trasparenze delle strutture di sostegno. Per i gonfiabili è necessario garantire un’ottima tenuta all’aria, mentre per comunicazioni intelaiate in cornici è basilare avere la giusta elasticità e, nei casi di retroilluminazione, utilizzare tessuti che abbiano un’efficace diffusione della luce.

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AGFA GRAPHICS

Paolo Organo GS/Inkjet product support & marketing

Paolo Organo GS/Inkjet product support & marketing

Il punto sul textile printing, in particolare rivolto ad adv e visual communication?

Il settore del textile printing è in forte espansione e le richieste da parte dei clienti in tal senso lo confermano. Inizialmente, c’era una maggiore separazione tra i diversi comparti del tessile, apparel, decoration e soft signage. Tuttavia, si sta oggi verificando un avvicinamento, laddove i print service provider attivi nella comunicazione visiva si spingono verso i settori della decorazione di interni e della moda. Allo stesso modo, settori di eccellenza quali la moda e l’abbigliamento sperimentano modelli di business alternativi, basati sull’ecommerce e sulle tecnologie di stampa inkjet.

Quali sono i benefici legati all’utilizzo del tessuto in alternativa al pvc?

Se inizialmente i consumi di tessuto per la stampa diretta erano limitati alla produzione di bandiere e striscioni, oggi – grazie alla tecnologia inkjet sublimatica e non solo – le sfere di utilizzo si stanno ampliando in modo significativo. Molti player della supply chain del tessile – dai creativi ai buyer, dai brand owner ai fornitori di stampa – scoprono il potenziale dei supporti tessili che, a parità di resistenza con il pvc, hanno un peso inferiore, agevolano sia la finitura sia la gestione logistica, implicano costi di smaltimento meno onerosi. Senza dimenticare l’aspetto green, perché i supporti tessili stampati sono più sostenibili dal punto di vista ambientale rispetto ai supporti plastici.

A livello tecnologico, quali strategie adottano i fornitori?

Anche su questo fronte si assiste a un cambiamento significativo. In passato, la maggior parte dei fornitori di tecnologia adattava le proprie soluzioni di stampa già sul mercato per derivarne versioni adatte al soft signage. Con la nuova attenzione per il tessile, le strategie sono state riviste e i sistemi di stampa di ultima generazione destinati alla produzione di applicazioni di comunicazione visiva su tessuto sono concepiti, progettati e sviluppati in modo autonomo e dedicato.

E per quanto riguarda inchiostri e materiali?

Gli inchiostri per adv e visual communication più diffusi sono quelli a base acqua, in quanto garantiscono livelli di brillantezza e resistenza impareggiabili. E rappresentano il match perfetto per le esigenze delle applicazioni per questo segmento. Tra i materiali, il poliestere continua a giocare un ruolo fondamentale nel settore. A fronte del grande lavoro di ricerca e sviluppo dei produttori, l’offerta è stata arricchita con tessuti implementati nelle caratteristiche intrinseche – maggiore resistenza meccanica per la realizzazione di tensostrutture, finiture specifiche, trattamenti anti-muffa, impermeabilizzazioni, resistenza al fuoco e così via. Questa varietà di proposta contribuisce a rendere il poliestere sempre più versatile e a confermarlo come materiale di riferimento per il tessile per adv e comunicazione.

Qual è il vostro target nell’ambito del tessile per adv e graphic communication?

Agfa ha presentato a FESPA 2017 Avinci DX3200, un sistema di stampa roll to roll inkjet sublimatico dedicato al settore del soft signage. Questa soluzione si rivolge alle aziende di stampa attive nel sign&display tradizionale e intenzionate ad ampliare l’offerta verso i buyer, sempre più esigenti e creativi, con l’obiettivo di consolidare il posizionamento sul mercato. Inoltre, più in generale, vogliamo rivolgerci a tutti i print service provider interessati ad approcciare il mondo della stampa su supporti tessili.

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ALEPH

Alessandro Manes CEO

Alessandro Manes CEO

Quali potenzialità individuate nel settore del tessile per la comunicazione visiva?

Stiamo dedicando molte risorse al tessile per la comunicazione visiva e il soft signage. Il nostro dipartimento di sviluppo si è ampiamente focalizzato su questo settore lo scorso anno, in concomitanza con l’apertura di canali esclusivi di distribuzione sui mercati internazionali dove la necessità di stampa su grandi formati per l’adv è già una realtà consolidata. La presenza di Aleph come espositore a SGIA2017 ha decretato il nostro ingresso nel mercato del soft signage negli USA permettendoci di presentare la nostra tecnologia agli operatori più esigenti di questo segmento.

Quali sono i benefici del tessuto rispetto al pvc?

Il pvc è un supporto ancora molto utilizzato per la comunicazione, sia in interno che in esterno. Rappresenta la scelta ideale laddove occorre lavorare su supporti rigidi, di un certo spessore e/o adesivi. Il tessuto costituisce l’alternativa sostenibile al pvc e consente di raggiungere un livello più alto di resa – ovvero di conferire un aspetto all’immagine stampata meno artificiale, più autentico. Il tessuto è più versatile, piacevole alla vista e al tatto ed è utilizzabile sia in esterno che in interno. L’unico ‘minus’ è la durata, ma se la comunicazione visiva ha bisogno di uno strumento sofisticato, il tessuto è ciò che può renderla davvero attraente e unica. In questo senso abbiamo sviluppato la versione 340 del nostro prodotto di punta, LaForte Fabric, presentata alla recente edizione di Heimtextil a Francoforte, dove abbiamo incontrato numerose aziende impegnate nella realizzazione di prodotti di interior design di grande formato, estremamente attenti alla resa perfetta di forme e colori.

Quali sono le tecnologie di punta destinate al textile per adv e graphic communication?

La stampa inkjet su tessuto, con inchiostri pigmento o sublimatici diretti, è la tecnologia attualmente più in uso nonché quella che consente una maggiore semplificazione del processo di stampa e una resa perfetta per dare ampio sfogo alla creatività e all’originalità dei designer. Puntando sempre di più sulla visual communication, Aleph ha sviluppato, in questo ambito, la stampante LaForte che ad ogni nuova release porta ulteriori potenziamenti sia in termini di controllo della performance di stampa che di velocità e formati.

E quali i tessuti destinati a essere maggiormente utilizzati in questo ambito?

Ci sono tessuti perfetti per l’outdoor, sviluppati con proprietà specifiche – impermeabilizzati, idrorepellenti e così via. E ci sono tessuti perfetti per l’interior design come tutti i tipi di cotone, il velluto, il misto lino. Direi che non ci sono esclusioni per la stampa digitale su tessuto; la reale differenza sta nella precisione di stampa e, a monte, nella tecnologia applicata. La stampa digitale è perfetta perché apre gli orizzonti creativi e consente ulteriori sviluppi.

Qual è il vostro target nel tessile per adv e graphic communication?

Ci rivolgiamo espressamente a medie e grandi aziende che operano nel settore del soft signage a livello internazionale, ma non solo. Il nostro business è in crescita anche nel settore del fashion, nonché nel contract e nell’interior design.

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ATPCOLOR

Roberto Martellono Managing director

Roberto Martellono Managing director

La stampa tessile per il settore della comunicazione visiva è in crescita: il tessuto sostituirà il pvc?

Ritengo che sia più corretto parlare di mercati diversi. La stampa su tessuto non sostituisce la stampa su telo di pvc, ma rappresenta un nuovo mercato, caratterizzato da dinamiche completamente distinte. Parlando, ad esempio, di soft signage, rientrano in questo segmento tre diverse e distinte tipologie di applicazioni di stampa: le bandiere su tessuto nautico; la comunicazione a luce riflessa o frontlit; la comunicazione retroilluminata o backlit. La stampa su pvc è principalmente rivolta al frontlit, specialmente sul largo formato (3 e 5 metri), mentre difficilmente trova impiego per frame di comunicazione in qualsiasi centro commerciale. Vi sono, poi, altri mercati afferenti alla stampa tessile, quali stampa su tessuto-non-tessuto o su mesh di poliestere, che potrebbero essere avvicinati dal pvc ma ne sono esclusi per ragioni sia di costo sia di ‘maneggevolezza negli allestimenti’.

Quali strategie mettete in campo per potenziare la vostra presenza in questo segmento?

ATPColor è storicamente presente in questo segmento di mercato con soluzioni specifiche, mirate a rendere il flusso di produzione estremamente semplice, efficiente ed efficace. Con l’aumentare delle richieste, aumentano anche le esigenze in termini di velocità, qualità e formato massimo di stampa. Del resto, la tecnologia deve guardare ai mercati seguiti dal cliente e offrire una prospettiva per i possibili scenari futuri: per questo ATPColor punta a mettere a disposizione un ampio portafoglio di prodotti, con un ricco ventaglio di alternative che possano rispondere a livello sartoriale alle esigenze del singolo interlocutore. Ritornando al potenziale del tessuto non tessuto, abbiamo recentemente sviluppato una soluzione che stampa su questo materiale in quadricromia con colori fluorescenti, termofissa i colori e taglia in linea le stampe, garantendo efficienza in un mercato estremamente competitivo.

Quali sono le tecnologie di punta destinate al textile per adv e comunicazione visiva?

Ci sono oggi due fattori dominanti: un’ovvia tendenza e una predisposizione positiva verso tecnologie in grado di offrire la massima qualità di stampa con velocità molto sostenute. In questo ambito, sono le tecnologie basate su teste di stampa industriali, quali Ricoh Gen5 o Kyocera, a rispondere al meglio a tali richieste, perché in grado di offrire risultati di qualità, ma anche solidità.

A livello di materiali, qual è la vostra policy?

I nostri sistemi di stampa sono prevalentemente dedicati al mercato del poliestere. Vi sono sviluppi interessanti nell’ambito del tessuto non tessuto di poliestere per applicazioni che spaziano dalle borse shopper ai pettorali da gara, passando per gli striscioni per eventi sportivi. Si tratta di mercati nuovi e che nulla hanno a che vedere con i mercati tradizionali del signage. Si affacciano al mercato tessuti di poliestere fonoassorbenti e sistemi con frame integrati con sistemi audiovisivi, tutte applicazioni estremamente interessanti.

Qual è il vostro target?

Nel nostro portfolio prodotti ci sono soluzioni di stampa integrate con sistemi di termofissazione – con calandra riscaldata a contatto, sistemi di taglio e sistemi di cucitura. Si tratta di soluzioni abbastanza complete rivolte ad aziende già attive nel largo formato e interessate a nuove soluzioni specifiche per il mercato tessile. Generalmente le nostre soluzioni sono destinate a clienti con un parco macchine da stampa relativamente ampio, variegato e complesso.

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EPSON

Renato Sangalli Sales manager prodotti pro-graphics

Renato Sangalli Sales manager prodotti pro-graphics

Come cambia il settore della visual communication?

La comunicazione è in continuo movimento perché deve stimolare costantemente la domanda. Attualmente, prevale tra le aziende di stampa l’esigenza di personalizzazione di superfici e oggetti – esigenza che si traduce in richiesta di flessibilità delle macchine e inventiva da parte del fornitore del prodotto. Come fornitori di tecnologia digitale, osserviamo e monitoriamo questi trend e orientiamo la nostra ricerca verso tecnologie, supporti e inchiostri che rispondano alla domanda del mercato.

Tessuto o pvc, quale prevale nel textile per adv e visual communication?

Il trend di crescente spostamento della domanda dal pvc ai tessuti per il soft signage è, a mio avviso, principalmente legato a due fattori: la qualità dei tessuti (accompagnata da una percezione tattile e di effetto decisamente superiore) e una maggiore responsabilità collettiva verso l’ambiente, laddove il pvc è associato al mondo delle plastiche e percepito come non eco-compatibile.

Quali sono le tecnologie di punta per questo mercato?

La stampa a getto d’inchiostro – abbinata alle nuove formulazioni chimiche – guida la crescita del settore grazie all’ampia gamma di possibilità di applicazione e alla flessibilità nei materiali e nelle finiture. In particolare, cresce l’utilizzo della tecnologia inkjet a base acqua per stampe di lunga durata da interno; ecosolvent per stampe da esterni e per decorazione su materiali non cartacei; a sublimazione per tessuti in poliestere e per l’oggettistica; a pigmento per la stampa diretta su cotone; UV per i supporti più difficili, anche rigidi. Le possibilità sono vastissime. Un settore particolarmente in crescita, grazie ai costi sempre più contenuti e alla grande diffusione di servizi online, è quello della stampa a sublimazione: indipendentemente dal fatto che il prodotto finale sia un materiale rigido (piano o tridimensionale) o tessile (dalle magliette ai tessuti per l’arredo), guadagna quote di mercato e sostiene la domanda.

E dal punto di vista di inchiostri e materiali?

La tipologia dell’inchiostro riveste un ruolo fondamentale nella combinazione con il supporto di stampa. Nonostante vi sia oggi la tendenza a cercare un’unica tecnologia e un unico inchiostro per molteplici applicazioni, ritengo si tratti di una chimera. In generale, ogni applicazione richiede inchiostri e attrezzature specifiche. Per questo, per il futuro prevedo un ampliamento della gamma degli inchiostri. Per quanto riguarda i supporti, ci è capitato di trattare e sperimentare molti materiali nuovi – sia direttamente sia attraverso le attività dei nostri rivenditori – nell’ottica di raggiungere risultati di elevata qualità.

Qual è il target di Epson?

Il nostro obiettivo è affermarci come primario fornitore di tecnologia inkjet per la stampa in tutti i settori di applicazione. Ciò vale anche per il mondo dell’adv e della comunicazione grafica, dove puntiamo sui grandi clienti con alti livelli di produzione, ai quali offriamo soluzioni affidabili e complete, composte da hardware, software, garanzie e pacchetti di fornitura di inchiostro a consumo.

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DURST

Alberto Bassanello Direttore vendite Italia

Alberto Bassanello Direttore vendite Italia

Quali potenzialità individuate nella stampa tessile per la comunicazione visiva?

A livello mondiale, si registra un continuo incremento del textile printing. Questa crescita è favorita soprattutto dalla possibilità di utilizzare inchiostri a base acqua, quindi a minor impatto ambientale, dall’eleganza del prodotto finito e dall’opportunità di stampare a costi sempre più bassi, considerando l’intero processo produttivo. Di conseguenza, l’interesse di Durst verso questo segmento è molto alto e lo dimostrano le strategie di sviluppo messe in campo in questi anni, che hanno visto il costante ampliamento della serie Rhotex, sistemi di stampa industriale dedicati a soft signage, adv e graphic communication.

Come si posizione l’Italia rispetto a questa tipologia di textile printing?

Rispetto al trend mondiale, l’Italia è ancora un mercato dal grandissimo potenziale perché la spinta verso il sublimatico e verso il tessile per il soft signage non è ancora “scoppiata”. Riteniamo si tratti di un processo che avrà luogo nei prossimi anni, di conseguenza la nostra attenzione è massima. I segnali sono molto incoraggianti, con aziende italiane che hanno già iniziato a investire nel soft signage scegliendo macchine di punta come Rhotex 500 recentemente installata da ABS Group e Rhotex 320 e 322 già in funzione presso player altrettanto rinomati.

I vantaggi legati all’utilizzo del tessuto in alternativa/sostituzione del pvc?

I benefici legati all’utilizzo del tessuto sono indubbiamente numerosi e vanno dalla varietà dei supporti disponibili alla salubrità ed eco-compatibilità degli inchiostri base acqua. Ma sono soprattutto caratteristiche quali l’eleganza e la bellezza di questo materiale rispetto al classico pvc, la sua facilità di montaggio e di gestione, il peso ridotto e la conseguente riduzione dei costi di imballaggio e spedizione ad avere contribuito al successo di questa applicazione. Non dimentichiamo, inoltre, che negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico nel settore della stampa tessile ha permesso di risolvere eventuali difficoltà inizialmente riscontrate in termini di finissaggio finale, cucitura e dimensione massima dei supporti stampabili. E se in origine sul mercato erano disponibili stampanti dalle prestazioni non propriamente industriali, oggi la produttività e la qualità di stampa sono in costante miglioramento.

Quali sono le tecnologie di punta per textile per adv e graphic communication?

Le tecnologie proposte da Durst per il soft signage sono i modelli della Serie Rhotex, una gamma completa di sistemi di stampa diretta e transfer in grado di rispondere efficacemente alle esigenze del mercato. Tutte le stampanti Rhotex, dalla 322 alla 500, assicurano massima qualità, produttività industriale ed estrema semplicità d’uso. Inoltre, le prestazioni della serie Rhotex sono ulteriormente incrementate dall’utilizzo degli inchiostri dispersi base acqua sviluppati internamente da Durst e formulati specificamente per la stampa digitale su poliestere o su carta transfer, un binomio vincente.

E per quanto riguarda i materiali?

Attualmente, i tessuti stampabili in digitale devono necessariamente essere in poliestere o misto poliestere. Caratteristica distintiva della Rhotex 325 è la capacità di combinare in un unico sistema sia la tecnologia di stampa diretta su tessuto sia quella indiretta su carta transfer. Procedimento, quest’ultimo, che permette di ampliare la gamma di prodotti tessili sui quali andare a trasferire l’immagine.

Su quali tipologie di aziende di stampa puntate maggiormente?

Durst si rivolge con la stessa attenzione a tutte le tipologie di clienti interessati a estendere l’attività implementando la stampa tessile. Si tratta in genere di aziende con esigenze produttive abbastanza elevate e particolarmente attente all’efficienza, al contenimento dei costi e alla qualità di stampa.

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EFI REGGIANI

Michele Riva Direttore vendite e marketing

Michele Riva Direttore vendite e marketing

Come cresce il segmento della stampa tessile per adv e comunicazione visiva?

Si tratta di un segmento molto dinamico a livello internazionale. L’utilizzo della stampa su tessuto per applicazioni di adv e comunicazione visiva sta crescendo in modo esponenziale, soprattutto nel mondo del signage per gli interni – pensiamo ai backlit e in generale alla segnaletica nei grandi centri commerciali. In questo quadro, l’Italia si distingue dagli altri Paesi.

Vuole approfondire questo aspetto?

Sul mercato italiano, non c’è ancora grande richiesta di applicazioni di adv e comunicazione visiva su tessuto. Non credo si tratti di una questione di costi, ma di un fenomeno legato ad abitudini e mode: il nostro Paese non ha ancora recepito questa tipologia di comunicazione, che trova invece molto seguito in Paesi come Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia, ad esempio. Siamo a uno stadio iniziale: si cominciano a vedere le prime applicazioni negli aeroporti.

Quali sono le tecnologie di punta destinate al textile per adv e graphic communication?

Bisogna partire dal tessuto. Il più utilizzato in questo ambito è il poliestere e, di conseguenza, la tecnologia di punta è quella transfer, che prevede la stampa su carta e il successivo trasferimento su poliestere. Tuttavia, l’industria si sta concentrando sullo sviluppo di soluzioni di stampa diretta su poliestere, un trend interessante in quanto questa tecnologia consentirebbe di utilizzare inchiostri a base acqua, e dunque più ecologici e più adatti all’utilizzo nel décor degli interni rispetto agli inchiostri UV.

Quali sono i vantaggi legati all’utilizzo del tessuto rispetto al pvc?

Un supporto come il tessuto offre sicuramente vantaggi a livello di trasporti e di logistica, in quanto la gestione è meno onerosa e più semplice e ottimizzata. Da un punto di vista tecnologico, la stampa su pvc prevede l’utilizzo di inchiostri UV, mentre la stampa su tessuto si può realizzare con inchiostri a base acqua. Un aspetto oggi cruciale, in quanto il tessuto risponde in questo modo alla notevole attenzione del mercato verso il rispetto dell’ambiente e dei valori di eco sostenibilità.

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ROLAND DG

Cosimo Malvaso Textile specialist

Cosimo Malvaso Textile specialist

Tessuto versus pvc: qual è il trend nel settore della comunicazione visiva?

L’utilizzo del tessuto come alternativa al pvc in ambito di adv e comunicazione visiva comporta molteplici vantaggi. Dal punto di vista estetico, l’impatto visivo è molto più efficace – grazie ai colori vividi e accesi. Dal punto di vista logistico, le operazioni di gestione del materiale e di trasporto sono più immediate, oltre che più economiche, e l’allestimento risulta più semplice (pensiamo alla facilità di montaggio di un retroilluminato in tessuto rispetto a uno in pvc). Dal punto di vista green, i tessuti in poliestere sono riciclabili al 100%, il loro smaltimento è meno complesso e l’impatto ambientale è ridotto. A fronte di tutto questo, si registra una tendenza – a livello mondiale – a ridurre l’utilizzo del pvc. Cogliendo questi trend, Roland DG è impegnata a stabilire partnership mirate, volte a offrire agli artigiani tecnologici intenzionati a intraprendere la strada del tessuto soluzioni complete e funzionali.

Ciò significa che il tessuto arriverà presto a sostituire il pvc?

Seppur si parli già da qualche anno della stampa tessile come alternativa ecologica al pvc, il processo è stato rallentato da due fattori: le difficoltà legate alla finitura – sono pochissime le aziende in grado di dotarsi di sofisticate macchine da cucire per orlare i tessuti o cucire i gommini – e il costo dell’investimento sommato alla disponibilità di spazi adeguati. Mentre l’investimento in una macchina da stampa UV si limita all’acquisto del sistema, l’investimento in una soluzione di digital textile implica l’acquisto di un plotter per la stampa e di una pressa o di una calandra per il trasferimento. L’attuale aumento dell’interesse per le soluzioni di digital textile è legato – non a caso – al calo dei costi di investimento e di gestione (a fronte dei vantaggi logistici appena descritti).

Quali sono le tecnologie di punta per il textile per adv e graphic communication?

Per la stampa tessile, Roland DG propone la serie Texart. Per quanto riguarda gli inchiostri, i più utilizzati sono i sublimatici: noi proponiamo la serie SBL-3, con un ampio gamut cromatico – generato dall’uso di viola e arancione e due fluorescenti, giallo e rosa.

E sul fronte dei materiali?

Il poliestere è sicuramente il materiale più diffuso, ma cresce la tendenza a utilizzare anche fibre naturali con inchiostri a pigmento tessile. Tuttavia, va detto che i sublimatici offrono più garanzie in termini di affidabilità e che i tessuti in poliestere sono ormai tantissimi e in molti casi superano per caratteristiche e qualità le fibre naturali.

Qual è il vostro target nell’ambito del tessile per adv e visual communication?

Roland rimane focalizzata sugli artigiani tecnologici – il nostro zoccolo duro – ma guarda al contempo con interesse anche all’industria che vuole cimentarsi nell’ambito della stampa tessile senza ricorrere a investimenti troppo onerosi.

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